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Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy, 1949-1975

[Between Friends 1949-1975], a cura di Carol Brightman, traduzione di Amineh Pakravan Papi


Palermo, Sellerio, 1999, La nuova diagonale, 27
cm 19.5x12, pp. 715-(16), brossura illustrata con alette
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare

€ 30
Hannah Arendt e Mary McCarthy si conobbero tardi (nel 1944, in un bar di Manhattan, quando la filosofa ebrea tedesca aveva già trentotto anni e sei di meno la scrittrice americana). Ma la loro amicizia si accese come tra due adolescenti. E non per il calore sentimentale, ma per il suo carattere di amicizia «parlata», in cui le due donne - diverse per temperamento e provenienza, per cultura e sorte personale - parlavano di tutto il mondo, e quindi parlavano sempre ciascuna di se stessa: o forse a se stessa. In un'amicizia di questo tipo la lettera è un momento magico perché doppio, in cui un legame si intensifica grazie al suo contrario, la libertà della distanza, e la sincerità può ritrovare, senza sminuirsi, il piacere dell'artificio nello stile. Di lettere, questo carteggio ne raccoglie duecentoventicinque, dal 1949 al 1975, tra l'Europa e l'America dove Mary viaggiava (con l'Italia quale luogo privilegiato, e l'amicizia col gruppo del giornalista Nicola Chiaromonte) e New York dove Hannah restava. La curatrice - anch'ella una terza amica - lo definisce «un rornanzo epistolare»: e si può specificare, il romanzo epistolare su un'amicizia novecentesca. Un romanzo sul Novecento.

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